Il giorno 16/02/02 il circolo ha effettuato la sua prima manifestazione dell’anno 2002. Tutto questo è servito a far conoscere usi e costumi della Sardegna centrale.
La popolazione di Ostia ha apprezzato molto questa cultura folkloristica ai più sconosciuti.
Un foltissimo pubblico ha assistito con entusiasmo, chiedendo origine dei costumi e il loro significato. Le persone che indossavano il costume tramite le maschere davano la sensazione del loro voler dire espressivo.
I folti campanacci che alcuni portavano sulle spalle, tramite i ritmi dei loro movimenti emettevano un suono di una particolarità tale da impressionare positivamente la grandissima folla presente. Tutto questo veniva correlato dalla bravura dei “ISSOHADORES” che entusiasmavano i presenti con i loro lazzi, catturando i mal capitati.
CENNI STORICI
Sulle spalle degli uomini che interpretano i Mamuthones,che devono essere forti e resistenti alla fatica,vengono legati una serie di campanacci di varie misura dal peso di circa trenta chili,disposti in un modo che i i due più grandi (su binzichino) si trovino all’altezza delle spalle. All’altezza dello stomaco vengono legate un mazzo di campanelle più piccole. L’insieme di campanacci viene nominato” carriga”.
Gli antropologi hanno un’idea sul significato di questi campanacci,essi servirebbero per scaricare le forze malefiche con il tintinnio dei campanacci. Si ricorda a proposito che nei tempi più antichi i Mamuthones facevano la comparsa per la festa dei SS.Cosma e Damiano.